Laurence Wiesen_Autodérision
Per il quarto anno della manifestazione 20 eventi – Arte contemporanea in Sabina è prevista la collaborazione con gli studenti delle accademie artistiche belgiche di Anversa e Liegi.
Dalla Ecole supérieure des arts Saint- Luc di Liegi proviene Laurence Wiesen, giovane artista ventunenne che parteciperà con l’istallazione intitolata Autodérision.
Laurence è un’artista eclettica, i suoi riferimenti artistici sono infatti vasti: da Friedrich all’Art Nouveau, alla natura, alla sua infanzia; praticamente tutte le esperienze diventano materiale da cui attingere per fare arte in quanto, come dice lei stessa, l’arte non è solo una passione o una professione bensì uno stile di vita.
Attraverso il suo lavoro d’artista Laurence vuol rivendicare la sua libertà di creatrice, per questo si considera un’ artista pluridisciplinare, senza limiti di tecniche e di concetti.
Per 20eventi Laurence Wiesen si cimenta nella tecnica dell’istallazione proponendo l’opera Autodérision. Questa sarà composta da una serie di automobiline giocattolo incolonnate sul pavimento e incollate sui muri con del silicone come una fila di formiche. Le automobiline sono di tutti i colori a simboleggiare la multiculturalità della società contemporanea. Con questo lavoro Laurence vuol comunicare sia con i bambini sia con gli adulti. I bambini parteciperanno attvamente al compimento dell’opera, rispettando in questo modo la concezione di 20eventi che prevede una collaborazione tra artisti e abitanti dei vari paesi della Sabina. Per gli adulti, nello stesso tempo, l’opera propone una riflessione fortemente critica sulla società contemporanea, caratterizzata dal sovrappopolamento e da un inarrestabile inquinamento che sta portando alla distruzione della terra stessa in cui viviamo. Laurence ci vede come una colonia di formiche ligie al dovere, come degli automi, ma cieche verso tutti gli effetti disastrosi del nostro vivere sconsiderato. Tutto ciò lo fa con una forte componente ironica testimoniata dal gioco di parole del titolo dove si fa riferimento alle automobiline con cui è realizzata l’opera ma soprattutto alla derisione di noi stessi in quanto specie più intelligente che poche volte dimostra di esserlo.
Diego Marchi